Domanda:

Salve,
sono una ragazza di 20 anni e avrei una domanda da porre… vorrei sapere come il nutrizionista affronta un caso di cirrosi epatica, mi spiego meglio, quando si presenta un paziente con la patologia sopra citata il nutrizionista quale percorso deve seguire, cioè qual è la valutazione nutrizionale da fare?

Grazie fin da ora per la risposta
Marianna

Risposta:

Carissima lettrice,
la cirrosi epatica è una condizione patologica che colpisce il fegato. Quest’ultimo rappresenta un vero e proprio “laboratorio biochimico” per il nostro organismo nel senso che tutto quello che ingeriamo, sia esso cibo o farmaci, arriva al fegato per essere processato.
Le cause che portano alla cirrosi possono essere diverse (infezioni virali, alcool, malattie autoimmuni, ecc).

In questi casi innanzitutto c’è bisogno di una valutazione clinica accurata con esami ematologici e strutturali (ecografia, TAC, RMN) che facciano capire all’epatologo l’entità del danno e la potenzialità di rigenerazione dell’organo malato.
Poi, dal punto di vista nutrizionale, chiaramente si devono apporre tutti quegli accorgimenti che permettono di non affaticare l’organo, quali evitare assolutamente alcool, fritture, piatti troppo elaborati, grassi saturi, bevande gassate. Limitare insaccati e formaggi stagionati, bevande e cibi eccitanti, tipo caffè, tè, cioccolato. Correggere il sovrappeso, se presente, e monitorare nel corso della correzione alimentare l’andamento delle transaminasi ed i parametri ematologici.

Distinti saluti
Dott. Luigi Schiavo, Caserta