Domanda:
Buongiorno,
mi chiamo Ivana, ho 30 anni, vi scrivo per avere un consiglio: fin da bambina ho problemi dopo l’assunzione di aglio, sia crudo che cotto, e anche se ingerito in minime quantità; il giorno dell’assunzione non avverto alcun problema, il giorno successivo mi sveglio con forte mal di testa, giri di testa, nausea e mal di stomaco.
L’anno scorso ho fatto le prove allergologiche, sia cutanee che tramite prelievo sanguigno, ma non sono risultata allergica, e mi è stato detto che potrei essere intollerante.
Come posso fare per verificarlo? E in ogni caso se dovessi assumere inavvertitamente poche quantità d’aglio (in genere mi accorgo della sua presenza dopo il primo boccone) come posso combattere questi fastidiosi sintomi che mi bloccano per mezza giornata o più? Esistono dei farmaci? Qual è la sostanza tossica che scatena tutto?
Grazie.
Ivana da Firenze
Risposta:
Carissima Ivana,
molto probabilmente sei intollerante a qualche principio attivo presente nell’aglio. Se si trattasse di allergia l’unico rimedio sarebbe quello di non mangiare aglio, ma trattandosi potenzialmente di un’intolleranza potresti provare un’alimentazione di esclusione, ovvero escludere l’aglio almeno per sei mesi per poi reinserirlo gradatamente in modo da recuperare la tolleranza verso tale alimento.
Purtroppo io non sono un sostenitore dei test di intolleranza di qualsiasi tipo essi siano in quanto la variabilità di risposta che danno è per adesso troppo elevata. Quando devo testare un’intolleranza a qualche mio/a assistito/a lo faccio con un esame in vivo, ovvero cerco di far evitare l’alimento per un certo tempo e capire se la sintomatologia migliora. In effetti tu questo esame lo hai fatto già in quanto riferisci che mangiando l’aglio hai dei problemi mentre se non lo mangi il sintomo scompare, quindi averne una conferma analitica non è molto importante.
Distinti saluti
Dott. Luigi Schiavo, Caserta